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B. MOVIE – seconda parte: dichiarazioni spontanee

Con la morte di Silvio Berlusconi si può dire che sia simbolicamente finita un’epoca: infatti, più che dare avvio alla cosiddetta Seconda Repubblica, lui ne è stata quasi l’incarnazione.

Che sia stato divisivo lo si capisce perché i suoi seguaci lo glorificano per come ha innovato la politica, la televisione e la cultura popolare in genere, mentre i suoi detrattori lo criticano proprio per gli stessi motivi.

Ecco perché, quando di lui si ricordano le frodi fiscali, i collegamenti ancora oscuri con la mafia, l’idea di Stato come nemico da cui difendersi, la religione dell’apparenza e dell’io a scapito di etica e morale, sorgono inevitabilmente problemi di incomunicabilità con chi invece parla di come Berlusconi abbia creato una nuova era di prosperità, trionfato nella lotta del bene contro il male nonostante tutte le persecuzioni subite e portato la pace nel mondo sconfiggendo il Re della Notte.

In ogni caso, ora che Berlusconi è morto, l’aspirazione dei suoi eredi politici ad essere come lui può dirsi realizzata. Di seguito, alcune dichiarazioni rilasciate sulla morte di Berlusconi, e sulla sua vita (vere più o meno come i suoi capelli):

Berlusconi è insostituibile, purtroppo…
(Matteo Renzi)

Ci dispiace, avremmo voluto passare più tempo con lui.
(Procura di Milano)

Sono senza parole. Infatti ora non so più cosa devo scrivere.
(Direttore di un qualsiasi giornale di sua proprietà)

Se non fosse sceso in campo saremmo finiti nelle mani dei giudici, poi dei comunisti, poi degli alieni…
(Giuliano Ferrara)

Allo Champagne preferisco il Prosecco.
(Marco Travaglio)

Il confronto tra di noi si è sempre svolto in un ambito di reciproco rispetto. E comunque contro di me zero tituli.
(Romano Prodi)

Stavolta non possiamo resuscitarlo nemmeno noi.
(Partito Democratico)

È stato il più grande, un precursore, un visionario, a lui devo molto.
(Il populismo)

(qui la prima parte)

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C’è ancora da sorridere – il libro