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Flat Tax? No, Flat Earth

Sono sempre interessato alle tante congetture scientifiche e storiche che risultano controverse o sulle quali non c’è ancora o non ci sarà mai certezza; certo, bisogna essere consapevoli che, per essere scientifica, una teoria deve essere confutabile e allo stesso tempo non essere confutata (una teoria non potrà mai essere del tutto verificata ma solo falsificata), con la conseguenza che non si deve mai considerare definitivamente raggiunta la verità scientifica, però almeno così non ci annoiamo.

Di sicuro non c’era da annoiarsi quando, in una domenica di fine novembre, la trasmissione Le Iene su Italia Uno ha trasmesso un servizio girato durante un raduno di persone che Einstein avrebbe ritenuto essere in possesso di qualcosa di infinito (“l’Universo e la stupidità umana, ma riguardo l’Universo ho dei dubbi”): i terrapiattisti.

Secondo costoro, in pratica, la Terra non ha la forma quasi sferica già misurata in tutti i modi possibili e che viene chiamata “Geoide”, bensì sarebbe totalmente piatta, con un perimetro formato da una cintura di ghiacci abitato da soldati e guerrieri che lottano contro altre creature, come dimostrato inconfutabilmente dai primissimi Greci e dal Trono di Spade.

Più che una singola teoria, però, chi la sostiene porta avanti un ecosistema di speculazioni, con una specie di gara a chi dichiara di aver scoperto la bugia più grossa, e poi non fa niente che non ha evidenze di quello che dice, oppure che ci sono prove evidenti del contrario: come Trump insegna, ormai la scienza è roba da fessi.

C’è chi dice che gli sbarchi lunari e le missioni spaziali siano tutte delle messe in scena e che gli altri corpi celesti siano solo ologrammi, chi crede che l’Australia non esista e gli abitanti di Sidney vivano inconsapevolmente a Termoli, chi sbugiarda Newton e Einstein sostenendo che la forza di gravità non sia reale ma solo un complotto per giustificare il seno cadente delle donne, e così via.

Partendo dal terrapiattismo, infatti, l’impressione è che i paladini di queste “teorie” non usino il metodo scientifico ma solo la certezza delle loro opinioni, alla costante ricerca di argomenti sempre nuovi da demolire, tanto che, ad esempio, per loro ormai è così assodato che l’undici settembre sia stato tutto un complotto che neanche vale la pena perderci altro tempo (la stessa cosa che ad un certo punto avrà pensato di loro l’inviato delle Iene).

Alcuni di loro, poi, su tutti questi argomenti non disdegnano di scrivere libri, che si rivolgono ad un discreto segmento di mercato permettendogli di integrare lo stipendio o la pensione che, si sa, ormai non bastano più; insomma, tutto mi aspettavo tranne che anche la diffusione delle teorie del complotto rientrasse nel novero dei danni della legge Fornero.