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Blister: DALLA CRISI ALLA CRASI (parte I)

Salvini su Di Maio: “Non ha più la mia fiducia“.
Poi ha anche scomunicato Don Ciotti.

Voto in Parlamento sulla TAV, la Lega ai Cinque Stelle: “Assumetevi la responsabilità politica”.
Che agli altri tipi di assunzioni ci pensano loro.

Toninelli: “Vado avanti sereno”.
Fermo, quella è una galleria ferroviaria!

Salvini mette in discussione Conte: “Non siamo attaccati alle poltrone”.
Direi più alle sdraio.

Crisi di Governo, Zingaretti: “Ora o si sta col PD o si sta con la Lega”.
Ma Renzi è ancora indeciso.

Roberto Speranza scrive a tutti i leader della sinistra in vista di nuove elezioni.
E la parte dei destinatari era più lunga del corpo della lettera.

Salvini: “Stiamo facendo il possibile perché gli italiani possano votare”.
Almeno finché non daranno la risposta esatta.

Salvini promette dieci anni di Governo stabile.
Per gli altri dieci ci farà una sorpresa.

(Salvini sembra tornare sui suoi passi: “Il mio telefono è sempre acceso”.
Quello è il Nintendo.)

Di Maio esprime solidarietà a Conte: “Sei una delle scelte di cui vado più fiero nella mia vita”.
E non ha dovuto neanche pensarci tanto.

Lega: “Siamo l’unico partito che non ha paura del confronto con i cittadini”.
Ma solo perché sono adeguatamente armati.

(In questo difficile momento per l’Italia ognuno di noi deve fare di più.
Infatti Salvini ha subito ordinato due mojito.)

Conte ha concluso il suo discorso al Senato dicendo “Il Governo si arresta qui”.
Anche se Casalino gliel’aveva scritta diversa.

Salvini in Senato: “Affido il popolo italiano a Maria”.
Al Papetee gliene hanno parlato bene.

In vista dell’accordo per un Governo PD-5Stelle si registrano gli addii di Calenda dal PD e di Paragone dai 5Stelle.
Sembra quasi che l’abbiano fatto apposta per mandar via i più rompicoglioni.

Salvini: “Abbiamo ragione di credere che ci sia stato un piano internazionale per far cadere il Governo”.
Evidentemente il piano consisteva nel far ubriacare Salvini.

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C’è ancora da sorridere – il libro