Il tempo passa, ma lui è sempre attuale.
Il libro “C’è ancora da sorridere”, con le sue pillole di battute e considerazioni su un’attualità che non diventa mai del tutto passato, divertenti ma allo stesso tempo rivelatrici di difetti e contraddizioni, è ottimo anche da portare in spiaggia ed eventualmente da scagliare al vicino d’ombrellone che vi si sta avvicinando troppo.
Di seguito, alcune recensioni del libro scritte con la loro inconfondibile prosa da importanti intellettuali e scrittori e che mi pare di aver trovato nella pagina culturale di Lercio.it:
DIEGO FUSARO
Vi è un quid di ermeneutico del disfacimento della società occidentale in questo libello, che con i suoi lapidari motti coglie l’essenza dei dualismi che plasmano il nostro vivere, come quelli tra servo e signore, lavoro e plusvalore, Facebook e Instagram.
Il volume si dipana con acume graffiante tra le miserrime vicende della nostra modernità infelice; sembra quasi che la sua vis satirica opponga un argine metafisico contro la tracotanza del turboliberismo plutocratico apolide, che conduce al nichilismo anarco-consumistico dei mercati globalizzati e dei lavoratori glebalizzati, come ho meglio approfondito nel mio ultimo libro edito da Rizzoli e in vendita su Amazon a 15,99 euro, spese di spedizione incluse.
MARCO TRAVAGLIO
Quando ho letto questo libro, ho pensato subito: “Questo rischia quasi di togliermi il record di denunce…”, e io ci tengo a questi primati.
Da Al Tappone a Renzie, sono tante le battute sui personaggi della politica e della società, siano essi novellini, poltronisti sempreverdi oppure già asfaltati dalla Storia, e non si limitano a farti sganasciare dalle risate, ma ti fanno anche pensare.
Solo per fare un esempio, mi ha fatto molto riflettere su questa cosa: ma se Toninelli è diventato Ministro, io dovrei essere almeno Papa!
MICHELA MURGIA
Specchio dei tempi ma anche rivelatore delle sue antinomie: così può essere riassunto questo libro, che con le sue pillole di umorismo regala momenti di euforia e amplifica le solite riflessioni sul mondo in cui viviamo, tanto che mi è anche venuto il sospetto che contenessero LSD.
È un libro che raggiunge il suo obiettivo senza avere la pretesa di essere un capolavoro, e sembra quasi che l’autore lo abbia fatto apposta così da non darmi l’opportunità di stroncarlo, come faccio con mio sommo piacere con tutti i presunti capolavori che recensisco.
Davvero un buon libro quindi, che purtroppo ha un solo difetto, ovvero quello di essere stato scritto da un uomo, pertanto antropologicamente ed irredimibilmente colpevole in quanto maschio in una società maschilista, ma si sa, nessuno è perfetto.
Un pensiero riguardo ““C’è ancora da sorridere”: le pseudo-recensioni”
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