Sembra che l’origine del Carnevale sia da ricercarsi in rituali come i Saturnalia dell’antica Roma, che erano celebrazioni in onore di Saturno, il Dio del tempo e del rinnovamento; durante queste feste, parallelamente alle cerimonie religiose, si realizzava lo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie, che lasciava il posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherno e anche alla dissolutezza.
Per esempio, gli schiavi potevano considerarsi temporaneamente degli uomini liberi e veniva eletto un Princeps (una sorta di caricatura della classe nobile), a cui veniva assegnato ogni potere: insomma, un sovvertimento delle posizioni consapevole e accettato da tutti, oltre che assolutamente temporaneo (i Saturnalia avevano luogo dal 17 al 23 dicembre).
A questo punto, comincia a farsi largo nella mente un paragone inaspettato: cosa ha negli ultimi tempi ribaltato gli schemi consolidati, anche se nella percezione generale non sembra una cosa duratura, dando anche libero sfogo all’improvvisazione, ma non è l’ennesima squadra di Zeman?
4 marzo 2018: questa data ha certificato, con le elezioni politiche, una tendenza in atto confermata con l’attuale Governo; è come se fossimo immersi in una palla di vetro che viene girata per vedere la neve, mentre tutti sembrano sereni, che piaccia o no la neve che cade: se gli piace godono nel vederla, mentre se non gli piace sanno che prima o poi la palla completerà il giro, la neve si fermerà e tutto tornerà come prima.
È una farsa di successo, che viene replicata quasi ogni giorno: dopo il rovesciamento dei classici equilibri di potere, al governo ci sono andati coloro che fino a quel momento erano subalterni e, a causa della loro inesperienza, una volta arrivati al comando hanno spesso e volentieri scimmiottato i loro predecessori nei comportamenti.
Ma quel che più colpisce sono i potenti apparentemente spodestati: si mettono in disparte e se ne stanno lì, senza fare troppa opposizione all’azione dei nuovi Principi, come se fossero consci di vivere un periodo di temporaneo sconvolgimento, che avrà breve durata e del quale non resterà nemmeno il ricordo (“Presto torneremo a governare”, si ripetono tra loro per sopportare meglio il momento sfavorevole); in sostanza, danno l’impressione di chi sa di appartenere ad un establishment incrollabile, di essere dalla parte dei più forti e che presto guarderanno tutti nuovamente dall’alto in basso, un po’ come i tifosi della Juventus.
Parafrasando l’intramontabile Corrado Guzzanti, un’auto può andare a destra o a sinistra, ma appartiene comunque al suo padrone. In definitiva, stiamo vivendo un Carnevale permanente! E chi si può divertire si diverte…almeno fino al prossimo digiuno quaresimale.